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titolo: "UNA SU MILLE"
collana blocknotes
autore Vera Martin
- ISBN 978-88-95106-24-3 / 978-88-95106-39-7 - € 12,00 - pp.170 - © 2007 studio e illustrazione di copertina di Simone Pieralli, elaborazione di Phab Postini


Salti e saltelli,
corse e capitomboli,
amicizie e amori,
cuore e istinto,
il giorno e la notte,
il sorriso e il pianto.
Insomma: vita e miracoli
di una ragazzina
nella campagna bolognese
degli anni '60
e che, comunque,
una su mille,
ce l'ha fatta.

 

Vera Martin: pseudonimo.
Carattere fortissimo, fin da bambina: è sempre stata e spesso lo è ancora una vera "Gianburrasca".
Ovunque ha camminato, ha lasciato segni e memoria.
Uno dei suoi doni: qualcosa che ricorda San Francesco e il lupo.
Molte persone che incontra per lavoro e non, cadono letteralmente in “soggezione fiduciosa” (spontaneamente, senza che lei attui volontariamente alcuna pratica) e le aprono cuore e anima.
Due casi emblematici (per tutti i numerosi e continui) di persone del tutto sconosciute: racconto della propria vita (intima e personale) sull’autobus (tragitto 10 minuti); altro racconto-confessione sul treno (tragitto 20 minuti).
Allieva di una nota maestra di canto, stava per essere lanciata come novella Patty Pravo.
Il rivolo della sua vita ha preso, per destino, un’altra direzione.
Ora, l’energia incontenibile che è in lei sta sgretolando e aprendo le mura delle proprie occupazioni (lavoro, madre di tre figli, donna di casa) e prorompe, come la lava dal vulcano, in forma di fiume di scrittura.
Pur dedicandovi poca parte della giornata, in cinque mesi ha ultimato cinque manoscritti di generi vari, scrivendoli in contemporanea.
Non è che l’inizio: i segni promettono un
giacimento di cui non si vede il fondo.
Guidare, convogliare, ripartire questo fiume impetuoso, per quanto possibile, è il compito che ho assunto volentieri io: un lupo ammansito che ora è al suo fianco.
Il corso di tale fiume, all’inizio violento, vorticoso, ribelle, informe, può dare repulsione, può incutere timore e terrore, ma anche fascino e attrazione, poi, più largo, può travolgere e inondare ma, alla fine, ritiratosi, lascia il fertile limo, sempre prodigo di buoni raccolti, come il grande Nilo.
Se anche ha portato tronchi e detriti, tra di essi nasceranno teneri fiori. Credo valga la pena di lasciarlo fluire ed inondare.

Orazio Martini.


 

Su mia madre, Vera Martin

Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con mia madre. Grande amore, grande complicità, grande feeling, risate, grande amicizia, ma anche enormi scontri, rivalità, litigi, pianti e risentimenti.
Capitò una notte, quando ero all'estero per motivi di studio da parecchi mesi, che mentre mi stavo addormentando nel mio letto, all' improvviso mi balenò un' immagine nella mente, dentro i miei occhi chiusi. Era mia madre. Era vestita di bianco e come sospesa su di uno sfondo nero, lei sola illuminata da una luce chiara, di cui lei stessa era la fonte. Aveva la carnagione pallida e le gote rosa, e quei suoi occhi espressivi, ridenti e sinceri, le labbra socchiuse in un sorriso appena accennato, ed un'aura di gioia e serenità.
Sembrava proprio un angelo.
Solo allora, solo in quel momento, come in un' improvvisa rivelazione, dopo 26 anni di vita, capivo in un istante tutta l' essenza di mia madre, ciò che mai avevo visto durante la lunga convivenza.
Aprii gli occhi e sorrisi dolcemente, mentre una lacrima mi scendeva piano piano lungo il viso. Mia madre, una sorta di bambina mai cresciuta, un essere candido, innocente, tenero, indifeso, sensibile, spesso ingenuo; una creatura che nonostante il suo trascorso di vita intensa non lungi dalla sofferenza e dal sudiciume della società, ha mantenuto la sua purezza, la sua genuinità, la sua spontaneità, ha conservato intatte dentro di sé quelle doti proprie di un fanciullo, limpido ed incontaminato, terso come un cielo azzurro, semplice e bello come un fiore di campo appena sbocciato, con quel suo buon odore.
Dopo tutti i contrasti, l'astio, i disaccordi, finalmente tutto era chiaro, e in un istante realizzavo ciò che lei veramente era ed è:una sorgente inesauribile di acqua fresca, pura e cristallina che nonostante attraversi terra, fango, rocce, paludi e deserti, giunge incontaminata e preziosa a placare la sete, a dare sollievo, ad infondere vita a chiunque a lei si avvicini.

Mia madre… Una su Mille !

Alice