Poesia*

Disperato e assorto osservavo il vuoto
e mentre sprofondavo nel baratro più profondo,
in me qualcosa di irrompente voleva entrare,
una forza misteriosa e dura che era intenta penetrarmi il petto.

Unico mezzo di sfogo la feci entrare,
come un uragano o un vortice mi riempì tutto,
mi comandò le mani e mi ordinò poi di farla uscire,
scrissi la prima riga,
come di aver toccato l’amata pace,
incredulo continuai.

Questa strana forza mi si presentò in insolite parole
sì che di razionale il tutto diveniva sempre più vago; dubbioso e sospettante come di Colombo al suo nuovo arrivo
capii e finalmente il canto finii.

Un intreccio magico di fuochi, di cerchi,
di piramidi, di mari,
di quadrati e di nubi
che al suo voler spariscono,
come nel nulla giocondo, in un incantevole abisso.

Ecco poi,
quando sembra avermi abbandonato,
ribussa ancora ed io senza esitare,
come un’umile servo, la faccio entrare.

(*Brani tratti da L'ETÀ DEI FIORI)

Giuseppe Palomba nasce a Napoli l’11 agosto del 1985. Vive a Torre del Greco dove si è diplomato presso il liceo classico “Gaetano De Bottis”. Nel 2008 ha conseguito la laurea di primo livello in Biotecnologie per la salute presso l'Università degli Studi di Napoli “Federico II” e dopo aver completato gli studi di laurea specialistica in Biotecnologie Mediche, attualmente è iscritto alla facoltà di Medicina e Chirurgia sempre presso l'Ateneo federiciano. Sin da giovanissimo è appassionato di politica, sport, poesia, musica e ha suonato il basso in un complesso musicale fino al 2006.
Nel 2007 la poesia “Ho scrutato l'infinito” e nel 2010 la poesia “L'ultimo caffè”, sono state pubblicate da Aletti editore rispettivamente nelle antologie "Tra un fiore colto e l'altro donato" e "Il Federiciano".

“L'età dei fiori” è la sua prima raccolta di poesie.