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... e di Antonio D'Oriano, leggi anche
DIECI FIRME

titolo: "Libero ha i miei occhi"
collana temalibero
autore Antonio D'Oriano
ISBN 978-88- 95106-82-3
€ 10,00 - pp.83 - © 2009


Libero ha i miei occhi (romanzo breve) racconta di un uomo a cui viene concessa una seconda possibilità. È dunque chiaro che in precedenza c'è stato un errore, una svista,uno sbaglio. Questa volta, tuttavia, l'uomo dovrà cercare di fare la cosa giusta.“Sono a letto” è la frase che dà l'input alla storia. E a tale proposito, pare giusto premettere che si tratta di una frase doppia, la quale non si riferisce precisamente alla classica pennichella pomeridiana...



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Classifica vincitori Concorso Letterario "Autore di te stesso" - Premio Nazionale Campi Flegrei 2010
Vincitori Sezione B - Opera Edita
Primo classificato: Il complice - Procolo Ascolese - Ed. Loffredo
Secondo classificato: Il salto della rondine - Lidia Mali - Ed. Ibiskos
Terzo classificato: Libero ha i miei occhi - Antonio D'Oriano - Ed. Cicorivolta


Brano tratto da "Libero ha i miei occhi"

(...)

Sapete cosa ho fatto negli ultimi quindici anni?
Ci ho pensato su, che altro potevo fare?
Ho pensato così intensamente che alla fine ho compreso il senso della vita.
Già, proprio così, ho capito tutto! E vi assicuro che quando ci si rende conto della verità, della suprema verità, ogni tassello va al suo posto, ogni azione, ogni evento diventa spiegabilissimo. Non si dicono più frasi del tipo: “Cosa vuoi farci? È la vita!”, ma si esclama pieni di stupore: “Ahh, ora è tutto chiaro, ecco perché è successo…”
La cosa triste è che ho capito il senso della vita ora che la vita la osservo solo da lontano… in parte attraverso quei rari contatti umani che ho, in parte attraverso un tubo catodico che, vi assicuro, tanto obiettivo e veritiero non è. Se la televisione fosse veritiera, il mondo fuori da questa stanza sarebbe abitato solo da strafiche incredibili e super modelli belli e depilati. Ma le cose non stanno così e la prova è quello sgorbio d’infermiera che entra ogni giorno nella mia stanza per i miei esercizi e per cambiarmi di posizione.
Cosa dite? Potrebbe essere l’eccezione? Certo, allora vuol dire davvero che sono l’essere più sfigato del pianeta.
No, negli ultimi quindici anni il mondo non può essere cambiato così tanto e io ricordo ogni singolo bellissimo difetto della gente che ho incontrato sul mio cammino.
Seni flosci, sederi sfatti, pance sbrodolanti, autostrade di cellulite, peli incarniti, gobbe, occhi di vetro, capelli untuosi, doppie punte, pelate premature, baffi sulle signorine e movenze effeminate sui maschietti, peli sulla schiena, pettorali incavati, gambe storte, mani callose, fronti rugose, zampe di gallina, orecchie a sventola, forfora, crescita bloccata, nasi mostruosi, occhi storti, ciglia unite, fronte bassa, labbra piccole, zigomi inesistenti, denti strani, alito fetido, ascelle sudate, piedi puzzolenti, look retrogrado, calzino bianco corto, sudorazione eccessiva, guance rosse, barbe spelacchiate, polpacci grossi, pelle a buccia d’arancia, vene varicose, cicatrici, bolle, nei, macchie, brufoli.
Tutta questa vita… dove è andata a finire? Per avere un senso la vita deve essere presente altrimenti tutto viene meno. Dove sono andati a finire gli esseri umani? Il Botox, il silicone, le creme depilatorie e il trucco ce li hanno ammazzati tutti?

Il prossimo movimento del linguaggio delle pupille consiste nel roteare gli occhi in senso antiorario partendo dal basso e facendo un giro completo. Questo movimento ha il seguente significato: “Ho il seno piccolo e ne vado fiera. Non dirmi che sono simpatica perché tanto so che non è vero, non dirmi che sono affascinante perché è solo un modo elegante per dirmi che sono orrenda. Dimmi solo che mi ami così come sono e forse, nella mia infinita bontà, io potrò farti l’onore di dirti altrettanto.”. Se a questo movimento aggiungete sul finale un sussulto delle pupille verso l’alto, completerete la frase dicendo “… e forse te la do!”.
Mi sembra di sentirvi… D’accordo, ma adesso che ci hai rifilato tutto questo arzigogolo filosofico, dicci quale è il senso della vita.
Già, lo vorreste sapere, siete ansiosi di scoprirlo, ma io non parlo, non posso parlare, sono tante le cose che non posso fare ma soprattutto non cerco di vendere chiacchiere rivelando segreti che forse sono l’ultimo tesoro che mi rimane. Non il destino mi ha reso quello che sono ma la mia volontà, quando potevo, di alzarmi dal letto e uscire di casa, di guardare avanti anche con la nebbia e quando non c’era più nulla da guardare, di voltare pagina anche dopo che il libro era finito.

(...)


 

Antonio D'Oriano vive a Napoli.
Il suo motto preferito è: “Dimmi ciò che scrivi e ti dirò chi sei.”
Ama scrivere e leggere.
E ama osservare.

Questo è il suo primo libro.