i quaderni di Cico
 
 

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titolo: "Tracce di noi"
collana
i quaderni di Cico
autore: Eva Pino
ISBN 978-88-32124-35-4
€ 12,00 - pp.104 - © 2021
In copertina, immagine originale di Alfredo Ferrone.


"Tracce di noi" nasce nel periodo del lockdown, quando il confinamento produce solitudine, incertezza del domani e disorientamento, ma anche necessità di definire i perimetri personali che delineano ciò che siamo per giungere ad una rinascita interiore. I protagonisti sono uniti dalla necessità di lasciare una traccia, comunque importante e degna di essere raccontata. Quelle narrate sono vicende di vita, comune e non, che fissano un momento importante del loro percorso. Amore, passione, crescita e dolore trovano diverse dimensioni di espressione. Luoghi come un treno, una piscina, un'aula scolastica o un hotel divengono insoliti scenari di storie individuali. Il tempo a volte sospeso, come quello in una sala d'attesa, evoca ricordi e catarsi. Una stazione ferroviaria ingloba vite che vede susseguirsi incessantemente. Un prato si trasforma in un originale influencer. Il "pensiero primitivo" di una protagonista diviene il seme di quelli futuri e luogo magico in cui trovare rifugio.


 
 
 
 


Brano tratto da "Tracce di noi".

 

LA PUNTEGGIATURA DEL TEMPO


In fisica si misurano gli intervalli di tempo in giorni, ore, minuti e secondi. Si usano le seguenti abbreviazioni: "d" (dies) per giorno, "h" (hora) per ora, "m" per minuti, "s" per secondi con la conseguente punteggiatura che, per esempio, predilige l'uso dei due punti per separare l'ora dai minuti.
Per Stefano il tempo scorre lento, con lunghe pause, poche interruzioni e molto silenzio. Volendo trasferire al tempo le convenzioni dell'interpunzione ortografica, sicuramente la sua vita segue preferibilmente la pausa dettata dai punti di sospensione. Molte volte il suo percorso viene sospeso, per imbarazzo, titubanza, allusività... per indecisione ed apatia. Vivere in un piccolo paese di provincia lo ha agevolato almeno quanto lo ha penalizzato. L'essere conosciuto da tutti perché figlio del panettiere gli ha conferito, fin da piccolo, una precisa identità che lo ha rassicurato ed alleggerito nei primi anni della sua vita, ma che poi, come un macigno, lo ha schiacciato. Così, all'età di quarantanove anni, Stefano è ancora il figlio del panettiere. Non ha una propria professionalità, non ha moglie, nessun hobby da dichiarare e tanto tempo da trascorrere al bar con i compagni di una vita con i quali scambiare le solite frasi di circostanza. Stefano...
Dalila, giovane ragazza della periferia romana, non fa che pensare a come liberarsi dal cibo che ha ingurgitato con tanta dedizione. Nel mangiare non ci sono sapori da ricercare, piacere da provare o curiosità da soddisfare. L'importante è ingoiare quantità enormi di alimenti, freddi, caldi, freschi, congelati per poi immediatamente liberarsene con la stessa audacia e costanza. Riempirsi per poi svuotarsi è questo l'unico pensiero che l'assilla, che l'appaga, seppur momentaneamente.
Il suo segno di "punteggiatura temporale" è il punto interrogativo. Dalila si pone troppe domande alle quali non trova risposte adeguate, neanche con il trascorrere del tempo. La sua azione di carico e scarico continua da anni, rubandole i giorni, i desideri, i sogni, la vita. La sua ricerca d'amore non si ferma. Quando qualcuno del quartiere incontra ancor oggi la madre, fa sempre la solita domanda - Dalila?
Ines non teme nulla, sempre risoluta, sicura di sé, ha poche domande da porre e tante certezze da diffondere. Manager di un'azienda di moda dall'età di trentadue anni ha fatto del lavoro e della carriera la sua ragione di vita. Il suo tono di voce impostato ed allo stesso tempo interessante non dà spazio a replica. Lei alla fine di una frase ci mette un punto fermo e fa una lunga pausa che nessun interlocutore osa interrompere. Di lei, del suo privato, non sa nulla nessuno. In tanti anni le sue espressioni non hanno mai evidenziato un particolare stato d'animo. Nessun amico o familiare è mai andato in ufficio da lei. Seppur in azienda è consuetudine festeggiare le ricorrenze personali con i colleghi, lei non lo ha mai fatto. Naturalmente non presenzia neanche alle cene prefestive, ha sempre un'emergenza lavorativa da affrontare. Il suo tempo prevede solo pause imposte da lei.
Ines (punto).
La Franci è così, sempre a mille! Per lei la vita è una cosa meravigliosa, gli amici sono tutti fantastici, gli avvenimenti tutti interessanti. A scuola insegna storia dell'arte, entra con il sorriso ed esce ancor più contenta. Ama la sua materia ed ancor più i ragazzi. Per lei sono loro la manifestazione più grande di arte. Tutti originali e carismatici avrebbero sicuramente scolpito la loro vita facendone, appunto, un'opera d'arte. Il suo tempo è accelerato, ogni giorno ha cento cose da fare a prescindere. La sua vita deve essere piena di eventi, il segno di interpunzione che la caratterizza, ovviamente, il punto esclamativo! Detto anche "punto ammirativo", seppur prevede una pausa di tempo discretamente lunga, è il re dell'intonazione che come la Franci sottolinea l'enfasi di un momento e ammira la vita. Tutti la chiamano così - La Franci!
Sebastiano si era proprio stufato, presenziare nella vita di tutti i suoi familiari lo ha privato della sua. - Sebastiano accompagna i bambini a scuola. Dice sua moglie, ogni santa mattina. - Sebastiano porta la mamma dal terapista. Ribadisce la sorella due pomeriggi a settimana. - Sebastiano non dimenticare l'appuntamento di papà con il commercialista, lo sai gradisce la tua compagnia. Ricorda il fratello. - Papà, devo andare da Luca, sbrigati! Grida il suo primogenito dalla cameretta, mentre il secondo, dandogli una pacca sulla spalla gli sussurra - Alle 20 al solito bar, ok? - Amore, mia madre si fida solo di te alla guida, la porti dal parrucchiere? Grazie. - Suadente gli comunica nel pomeriggio l'adorata consorte. Il suo tempo era scandito da tanti spostamenti separati da troppe brevi pause. Come la "virgola" da tutti indiscriminatamente utilizzata lui viene abusato nella presenza che in realtà testimonia la sua assenza. Sebastiano, Sebastiano, Sebastiano.
Alessio e Lara, vicini di casa, amici da sempre e fidanzati dal liceo condividono tutto della loro vita. Come i "due punti" ortografici sono inseparabili. Insieme provano a comprendere e chiarire il significato della vita che stanno affrontando e come il simbolo matematico testimoniano il loro rapporto unico ed indissolubile. I loro dialoghi sono fitti, pieni di battute e controbattute. Un ritmo incalzante, come quello del loro cuore, li contraddistingue. L'amore: Alessio e Lara.
Semplice, nelle storie ingabbiate dal tempo gli intervalli della punteggiatura sono complici di evasione.


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Eva Pino è nata a Spilimbergo il 18 agosto del 1974 e vive a Teano con i suoi due figli.
Laureata in Scienze Pedagogiche, è docente di Scuola Primaria.

"Tracce di noi" è la sua prima raccolta di racconti.



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