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Francesca Boari Piovono sassi dal cielo Intervista all'autrice a cura di Giuseppe Iannozzi
1. Francesca Boari, Piovono sassi dal cielo è la tua ultima fatica letteraria per i tipi Cicorivolta edizioni. Un ritratto estremamente soggettivo, dove la protagonista è la donna la madre la moglie che vive una situazione nulla affatto felice. Come nasce questa storia e, soprattutto, porta un messaggio o un consiglio alle donne, e se sì, quale? Questa storia nasce dalla sensibilità femminile e dalla volontà di dare testimonianza e risposte a tante situazioni di sofferenza domestica spesso tenute segrete. Un segreto che dissolve il senso della vita, lo lascia correre in nome della buona famiglia e della resistenza ad ogni costo, anche con evidente implosione di senso. Credo che tanti, e non farei necessariamente differenza di genere, vivano lorrore tenendolo ristretto nelle mura domestiche per paura e vigliaccheria. Il problema è che in questo modo stanno esercitando su loro stessi e chi gli vive attorno una ennesima forma di violenza. 2. Piovono sassi dal cielo è forse, almeno in parte, un romanzo biografico? E una storia di dolore, dura e cruda la tua, dove cè poco o nullo spazio per il pietismo fine a sé stesso. La protagonista non ha un nome nella storia da te narrata. Ce lha però il suo compagno, Luca, luomo con cui per tanto tempo ha condiviso la sua vita. Luca è ritratto in soggettiva. Non cè posto per lui, le parole che dice sono quelle che la sua compagna vuol riferire. E un po come se la protagonista, nella sua delusione e rabbia, abbia deciso di tappargli la bocca per sempre. E forse così? La protagonista sa che luomo che ha amato non è quello che la dipendenza ha trasformato in niente. Il niente non ha voce, il suo linguaggio si riduce a balbettio sporadico e illogico, come illogica è lostinazione della protagonista di stargli accanto fino a quel momento, il momento dello scacco finale appunto da cui non cé ritorno se non nella consapevole ammissione che davanti a situazioni di questo genere molto più umano è ammettere la propria impotenza.
Le ragioni per cui un uomo o una donna non riescono a vivere la quotidianità anche quando questa agli occhi di tutti sembra essere la migliore sono remote. I sentimenti non sono innati, li impariamo nei primi tre anni di vita. Si tratta delle mappe emotive che si fissano in noi attraverso la cura della madre. Sempre di più non riusciamo a comprendere i motivi dellautodistruzione, eppure è tutto scritto davanti a noi e dentro di noi. Il problema è che se non consideriamo il periodo della prima infanzia nel dovuto modo e con la cura che questo richiede rischiamo di produrre danni irreversibili nella costruzione del sentire, del distinguere tra il bene e il male e nel sapere vivere successivamente con forza e coraggio. Luca è evidentemente vittima di un analfabetismo emotivo e anche quando si trova ricoperto di attenzione e amore non riesce a dare senso alla sua vita. Una vita perduta da sempre.
La protagonista ha la colpa di avere tentato limpossibile, ha la colpa di non avere accettato il limite dellumano. Nessuno di noi davanti alla tragedia delle dipendenze può. Lamore per il figlio, la dedizione e la cura che la protagonista riserva ad Antonio sono esempio dellamore materno autentico che certo inizialmente manderebbe in crisi qualunque uomo che si sente derubato. Successivamente se il rapporto è stabile e maturo, il compagno dovrebbe ritornare in sé e comprendere la grandezza della donna e la sua capacità, tutta femminile, senza generalizzazioni banali, di sacrificio e amore. Ma così non può essere, peché Luca non conosce la differenza tra il bene e il male. 5. Il dubbio è forse lecito: potremmo dire che Piovono sassi dal cielo è un romanzo sulle donne che odiano gli uomini deboli? Non è assolutamente un romanzo sulle donne che odiano gli uomini deboli, anzi, io lo considero un romanzo senza pietismo come lo hai definito tu, e di assoluto amore e compassione. E un romanzo che può aiutare ciascuno di noi a comprendere la fragilità dellessere umano. Questo sì. 6. La protagonista della tua storia, in un dramma famigliare a trecentosessanta gradi, a un certo punto teme che Luca possa far del male ad Antonio. Ha paura, pur ammettendo (con un certa debolezza però!) che Luca non farebbe del male a suo figlio, in ogni caso non sul serio. E per questo decide di abbandonarlo a sé stesso: la poca pietà, che allinizio lei nutriva nei confronti di Luca, fa presto a diventare rabbia e viscerale odio. Perché? La protagonista si trova spettatrice immobile e senza forze dellassurdo che si consuma davanti ai suoi occhi. Si trova spettatrice della caduta di tutte le sue speranze e attese rispetto ad un amore in cui aveva realmente creduto. Amor vinxit omnia Eppure non è così o sembra non esserlo con una brutalità che si annusa nelle stanze in cui si ambienta la storia. La rabbia diventa lunico strumento sufficiente alla sopravvivenza insieme allamore per il figlio per abbandonare Luca al suo triste e ormai inevitabile destino. Il prezzo? E altissimo e si vela tutto nellultimo capitolo del romanzo. Non aggiungiamo altro Che dici? 7. E tema attuale e drammatico quello del femminicidio, un fenomeno questo molto sentito e forse un po troppo spettacolarizzato e commercializzato dagli organi di informazione. Molti uomini, padri di famiglia, di punto in bianco, si vedono spogliati dellamore e di tutto il resto. Se ne parla poco o niente, ciononostante è un dato di fatto che sempre più uomini finiscono con il perdere tutto, per ridursi a vivere come barboni, costretti a rivolgersi alla Caritas nel tentativo, spesse volte vano, di ricostruirsi una vita. Il più delle volte, se gli dice bene, sopravvivono a sé stessi. E le donne, di fronte a questa tragica realtà come si pongono? Luca, forse, aveva solo bisogno di avere accanto a sé una compagna che lo aiutasse un po di più a superare le sue debolezze caratteriali, o no? Non è un romanzo che condanna il genere, so di molti casi in cui sono uomini a subire ingiustizie. E un romanzo sul dolore, la compassione e lamore e soprattutto sullinsufficienza di mezzi quando ci trova davanti la dipendenza. Un romanzo sulla solitudine, sullincapacità degli altri (medici e istituzioni in genere) di comprendere la tua disperazione. Non credo che si possa parlare esclusivamente di femminicidio, questo termine assurdo e brutto che dice ben poco a mio parere. 8. Alcune donne, in maniera masochistica, tendono a mettersi con degli uomini violenti o comunque inadatti a essere dei padri e dei mariti. A tuo avviso, Francesca Boari, perché questo accade? La protagonista di Piovono sassi dal cielo si innamora di un giovane molto bello che pare uscito da un film, e troppo tardi si rende conto di aver sposato un uomo non adatto a lei. Esiste un uomo ideale, un uomo perfetto per una donna? Da giovani, perlopiù, ci si innamora di un bullo o del bello della compagnia che una ragazza frequenta. Poi, più tardi, scopre che non è lamore della sua vita. Non poche volte si va così incontro a delle vere e proprie tragedie di gelosia, che possono scaturire nella violenza, fino allassassinio. Ma pensarci prima, no? Aggiungo che di solito le ragazze scansano come la peste i ragazzi gentili e non proprio bellissimi. Perché? Linnamoramento non è calcolo e la storia che racconto lo dimostra. Luomo che sembra uscito da un film di Antonioni come scrivo, non è scelto per la sua bellezza ma perché la protagonista si innamora. Lamore sta tra la parte razionale e la parte irrazionale di noi. Lamore ci dà accesso alla parte folle che ci abita e finisce quando questa parte folle che è lirrazionale rischia di distruggere la nostra vita. Quando si parla di amore non centra il bello e il brutto perché tutti i criteri di giudizio dettati dalla ragione si frantumano. La protagonista se fosse stata lucida non avrebbe mai scelto Luca e avrebbe puntato su qualcuno di più solido e capace di darle quella felicità a cui naturalmente ognuno di noi aspira. Questo è un libro damore e di follia.
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