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i quaderni di Cico
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*Il traduttore, Marco Criscuolo, ha conseguito il Diploma in Lingua araba (riconosciuto dallo Stato Italiano) presso l'Università "Habib Bourghibah" (sezione stranieri) di Tunisi, nonché presso l'Istituto di Lingua Araba per Stranieri di Damasco ed è inoltre laureato in Lingua e Letteratura araba presso l'Università degli studi L'Orientale di Napoli. Di Ghassan Kanafani ha tradotto anche Ponte per l'eternità pubblicato per la prima volta in Italia da Cicorivolta nel 2006.
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titolo: In
unaula di tribunale, dove si alternano luce e buio, (innocenza
e colpevolezza), due giudici, o quantomeno presunti tali, vogliono condannare
a ogni costo il protagonista. Attenzione però: le sbarre in ferro,
che dividono il loro tavolo da quello del malcapitato, sono mobili;
possono, cioè, spostarsi e andare a ingabbiare i giudici stessi,
dimostrando implicitamente la loro nuda responsabilità per una
parte delle colpe contestate.
dello stesso Autore vedi anche Ponte per l'eternità, L'Altra cosa (Chi ha ucciso Layla al-Hayk?),Uomini e fucili e L'Innamorato.
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Quella de Il Cappello e il Profeta è una straordinaria idea, ricolma di filosofia quotidiana. Concepita per divenire un simbolo, un esempio di lotta pacifica, in grado di collegare gli animi e i cervelli di un popolo. Unidea intramontabile, dunque, ispirata e sospinta dallenergia della verità e dalla speranza di comunicazione. (P.West) | ||||||||||||
L'8
luglio del 1972, con un ordigno esplosivo, veniva assassinato, a Beirut,
lo scrittore e intellettuale palestinese Ghassan
Kanafani. Accompagnato dalla nipote sedicenne Lamis, in quel
giorno di caldo umido e particolarmente insostenibile, salì sull'auto
parcheggiata proprio davanti a casa. Girò la chiave, e non appena
mise in moto saltarono in aria. L'opinione più diffusa nel mondo arabo dice che si trattò di una vendetta del Mossad contro un attentato terroristico in Israele, attribuito al "Fronte Popolare di Liberazione della Palestina" di cui Ghassan Kanafani era portavoce. Nato nel 1936 ad Acri (in arabo: 'Akka), citta' costiera della regione palestinese, da una famiglia della borghesia araba, (il padre era uno stimato avvocato), nel 1948, in seguito alla costituzione dello stato d'Israele, Kanafani subì le stesse vicissitudini di migliaia di connazionali: l'espulsione e l'esilio. Dapprima si rifugiò con la famiglia nel Libano del sud, dunque in Siria, dove nel 1955, pur coltivando incessantemente gli studi di letteratura e la passione per la pittura e il disegno, lavorò come insegnante nella scuola elementare di un campo profughi dell'UNRWA (United Nations Relief and Works Agency), l'ente dell'ONU per l'assistenza ai rifugiati palestinesi. Fu in questo periodo che seguendo i corsi all'Università di Damasco entrò in contatto con George Habash, leader del Movimento Nazionalista Arabo, fautore degli ideali socialisti e successivamente fondatore del Movimento Popolare di Liberazione palestinese. Nel '56, il ventenne Ghassan Kanafani si trasferì nel Kuwait per insegnare disegno. Nel 1960, già noto per il suo impegno di artista e intellettuale, convinto dallo stesso George Habash, rientrò a Beirut, dove cominciò una brillante carriera giornalistica e politica che culminò, nel 1969, con la direzione di al-Hadaf (L'Obiettivo), l'organo ufficiale del FPLP che diresse fino all'ultimo dei suoi giorni. |
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Ghassan
Kanafani Nella
vasta produzione letteraria di Kanafani ricordiamo anche le tre opere
teatrali:
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