temalibero
 
 

 


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titolo: "Nuvole di pietra"
collana
temalibero
autore: Maurizia Torza
Prefazione di Lorenzo Cutùli
ISBN 978-88-99021-99-3
€ 14,90 - pp.184- © 2018
In copertina,"Nephèlai", illustrazione originale di Angela Pampolini.


"Una raccolta di racconti come gemme preziose cristallizzate nel ricordo del tempo passato, nostalgico, tempo ritrovato nel vivace abbandono al fluire naturale e spontaneo del corso dell’esistenza. Microcosmi fatti di teneri mémoires, come vaporose e odorose nuvole, che ci riportano con la sensualità olfattiva al profumo della nebbia, tanto cara e temuta presenza dell’umido inverno ferrarese."

(continua)


 


(segue)

"Ma le nuvole di Maurizia Torza hanno, nel contempo, il peso della pietra, incombente, soffocante, di solida presenza. Sono le pietre della sua città di nascita, Cremona, e di quella d’adozione, Ferrara. Pietre che narrano segretamente storie di esistenze consumate nella solitudine dell’anima, in un viaggio au bout de la nuit, un’immersione negli abissi dell’ignoto, nella mollezza iterata del quotidiano, apparentemente sempre uguale a se stesso." (Dalla Prefazione di Lorenzo Cutùli)



 

Brano tratto da "Nuvole di pietra".

NUVOLA


Nel cielo azzurro di un terso mattino d’estate, solo una nuvoletta bianca, compatta, elegante, ben disegnata si bea di sé e della sua perfezione.
È immobile, simile alle nuvole dipinte nelle tavole del Quattrocento italiano. La sente, la nuvoletta, la forza della sua bellezza e unicità. Vorrebbe specchiarsi, guardarsi, ammirarsi.
Sotto di lei il mare è calmo, appena appena mosso da ondine discrete che però frantumano in mille riflessi la sua immagine. Aiutata da un filo di brezza la nuvoletta si abbassa, ma no, lo specchio è ballerino, lei si cerca, ma non riesce a trovarsi.
Si alza allora, si affida ad un vento forte e prepotente, si lascia trasportare, ondeggia, si distende, rabbrividisce un po’, sente fresco ad un tratto.
Tutto cambia; vicino a lei, intorno a lei, scorge altre nubi, grandi e molli, severe. Il vento scuote anche loro. Che vita! Che vivacità! Ora più giù, un verde boschetto, con alberi alti che circondano uno specchio, lo specchio che tanto cercava: è un lago piatto, lucido, pigramente immobile.
Ci si tuffa quasi, per vedersi finalmente la nuvoletta, ma che delusione, non è come si era immaginata, il suo aspetto non è quello che credeva, è dunque così da sempre o il suo allegro e disinvolto vagabondare, il suo viaggio l’ha cambiata? Si vede grigia, gonfia di pioggia, non è più lei, è un’altra, una nuvola più matura che, colpita da una luce intensa, si frantuma all’improvviso.
Ha giusto il tempo per la consapevolezza della magica metamorfosi che sta vivendo e che l’arricchisce. Si è miniaturizzata in migliaia di piccole gocce fresche, bellissime, giovani e libere, che ora volteggiano sicure nel cielo.
In un attimo vede l’eternità che le hanno donato tutte, perpetuando l’essenza di lei.

(...)


 

Maurizia Torza è nata a Cremona. Si è laureata in Lettere Moderne e specializzata in Storia dell’Arte. Ha svolto attività di ricerca presso il Dipartimento delle Arti Visive di Bologna, collaborato all’organizzazione di mostre e pubblicato recensioni e saggi su riviste specialistiche. A Ferrara, dove vive, è stata docente di Storia dell’Arte, presso il Liceo Ariosto, per trent’anni.

Per Cicorivolta ha pubblicato anche "Parole di silenzio" (2020) e "Disequilibri stabili" (2022).

Questo libro ha rappresentato il suo esordio nella narrativa.

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