Ritratto di donna distratta (la dama del destino)
          Italo Gilles Lasalle, moderno Wilde vi ammalia
          con un Capolavoro di perfetta immaginazione
        di 
          Giuseppe 
          Iannozzi
        
        Italo 
          Gilles Lasalle, tra laltro autore dello straordinario Lelenco 
          universale delle cose tristi, 
          torna in libreria con Ritratto 
          di donna distratta (la dama del destino), 
          un romanzo che non ha nulla da invidiare al suo primo romanzo pubblicato 
          per i tipi Cicorivolta edizioni. Chi ieri ha visceralmente amato Lelenco 
          universale delle cose tristi, oggi non potrà far a meno di 
          rimanere turbato e incantato dalla bellezza di Ritratto di donna 
          distratta, la cui potenza immaginativa è per certi versi 
          paragonabile a quella del miglior Oscar Wilde, autore di Capolavori 
          assoluti quali Il ritratto di Dorian Gray, Il principe felice, 
          Il fantasma di Canterville, La casa dei melograni, Una 
          donna senza importanza, Limportanza di chiamarsi Ernesto, 
          Il ventaglio di Lady Windermere, Un marito ideale, solo 
          per citare alcune delle sue Opere più significative e che mai 
          passano di moda.
        
        
          Oscar Wilde, non meno noto per i suoi taglienti aforismi, sapeva bene 
          che la Bellezza è lunica cosa contro cui la forza 
          del tempo sia vana. Le filosofie si disgregano come la sabbia, le credenze 
          si succedono luna sullaltra, ma ciò che è 
          bello è una gioia per tutte le stagioni, ed un possesso per tutta 
          leternità. In Ritratto di donna distratta, 
          Italo Gilles Lasalle ci racconta di Gérard Candrace, pittore 
          squattrinato ma di enorme talento; ci racconta la storia di Gérard 
          il cui ideale è il femmineo, la Bellezza, la stessa immane Bellezza 
          che fu di Elena e che portò alla distruzione di Troia.
          Gérard non ha nemmeno i soldi per acquistare i colori per realizzare 
          i quadri; però, tra le tante tele da lui dipinte, ce nè 
          una che da sola potrebbe renderlo ricco e famoso, La Venere 
          con lombrellino. Gérard ha avuto lilluminazione 
          per questo quadro quandera ancora molto giovane: è il suo 
          ideale di donna, di eternità, di Bellezza. La bellezza del quadro 
          è tale che lamico Alain non si capacita perché il 
          pittore si ostini a non venderlo. Il fatto è che il pittore è 
          innamorato del soggetto da lui ritratto, per cui disfarsene significherebbe 
          dar via la parte migliore di sé. Preferisce dunque patire gli 
          stenti della povertà più assoluta piuttosto che vendere 
          La Venere con lombrellino. Gérard non 
          ha mai incontrato la donna che ha ritratto affascinando lamico 
          Alain, e non solo; tuttavia in cuor suo spera che un giorno la Bellezza 
          da lui dipinta le si presenti davanti aglocchi in carne e ossa. 
          Divorato da questa speranza lascia che i giorni si consumino nella povertà 
          e nel patimento che sempre saccompagna a chi non tiene argent. 
          Vuoi il caso vuoi la fortuna, Alain ha un colpo di buona sorte e riesce 
          così a entrare nelle grazie del famoso illusionista Georges Méliès, 
          che lo ingaggia in qualità di attore pagandogli sullunghia 
          un anticipo non da poco. Alain non sta più nella pelle e subìto 
          va a trovare il suo amico pittore, che trovandoselo davanti con un sì 
          nutrito pacco di soldi strabuzza glocchi, convinto che abbia rapinato 
          qualcuno. Alain gli spiega la fortuna capitatagli; ma cè 
          di più, Méliès ha infatti intenzione di far esporre 
          a Lione una ventina dei quadri migliori di Candrace. Alain ha parlato 
          con Méliès del suo amico pittore, e lillusionista, 
          a quanto parrebbe, non si è tirato indietro. Gérard, dopo 
          alcune svenevoli titubanze, accetta di partire per Lione, a patto che 
          la sua Venere con lombrellino non venga venduta. 
          I due amici si danno dunque una bella ripulita, acquistano degli abiti 
          nuovi e si preparano a conquistare Lione. Candrace mentre è in 
          stazione ad aspettare lamico si scontra con una giovane donna: 
          alza glocchi e la riconosce, è la sua donna, la Bellezza 
          che lui ha dipinto. La giovane fugge via, ma Gérard la rincorre 
          e dopo un inseguimento mozzafiato riesce a fermare la donna dei suoi 
          sogni. Scopre così che si chiama Katrine. Ci vuol poco perché 
          i due diventino amici. Ed è così che Candrace il pittore 
          conosce finalmente in carne e ossa la Bellezza da lui dipinta e che 
          sospettava fosse solo un parto della sua fantasia.
        Chi 
          racconta la storia di Gérard e della Venere con lombrellino 
          è Steven. Insieme allamico Robert, nellannus domine 
          1997 a New York, al tavolo dun ristorante in una sera di pioggia, 
          la storia prende corpo e ammalia Iris. La donna, già amante di 
          Robert, ascoltando la storia che Steven racconta per ammazzare il tempo, 
          scopre che le piace.
          Robert e Steven sono due giocatori professionisti; per loro giocare 
          a dama è la vita intera. Entrambi si sono più volte scontrati 
          sulla scacchiera vincendo centinaia di partite. Loro sono i migliori 
          giocatori di dama al mondo. Tutte due sono ricchi sfondati grazie 
          ai tornei di dama tenuti nel corso degli anni in giro per il mondo. 
          Ma sono anche amici e rivali, difatti, per il momento, nessuno dei due 
          può vantarsi desser il migliore in assoluto: Steven e Robert 
          hanno difatti vinto un numero uguale di partite, molte delle quali finite 
          patte. Tuttavia questa volta la posta in gioco è lamore 
          della bella Iris. I tre, seduti intorno al tavolo del ristorante, mentre 
          New York affoga nella pioggia, come in un fantasmagorico film di Georges 
          Méliès, sanno bene che la fase di montaggio del loro destino 
          è nelle loro mani. Ma sarà davvero così?
        Cè 
          un solo gravissimo peccato che voi lettori, sempre alla ricerca di grandi 
          romanzi e di forti emozioni, potreste oggi commettere, ed è quello 
          di non leggere subìto e senza indugio alcuno Ritratto di donna 
          distratta (la dama del destino) di Italo Gilles Lasalle.
        
          
        
        