ILMIOSPAZIO
 
 

 

 

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titolo: "La bimba, l'arancia e altri talismani" (racconti e meraviglie)
collana: ILMIOSPAZIO
autore: Anna Maria Poggi
ISBN 978-88-99021-87-0
€18,00 - pp.176 - © 2018.
In copertina, illustrazione originale gentilmente concessa dall’Autrice.


"Voluti o casuali, gli incontri non sempre si rivelano positivi, né tanto meno graditi. Coinvolgono, costringono a indossare maschere e costumi di scena, per vivere atti leggeri o intensi in cui le emozioni si alternano in un gioco di incastri più o meno luminosi. Più o meno opachi. La mente non sempre distingue la realtà, o pare non accettare di voler scandire tempi diversi, che non appartengono alla dimensione conosciuta."

(continua)


 

 

 
 
   

(segue)

"Ma accade, e meno raramente di quanto si pensi, che realtà parallele si sovrastino e parlino. È la nostra capacità di sentire e fermarsi ad ascoltare, che ci consente un partecipare senza maschere, un accettare consapevolmente movimenti e sensazioni niente affatto comuni, un vedere con sguardi liberi da inganni."
(Anna Maria Poggi)

 

 

UNA LANTERNA NELLA NOTTE
(Brano tratto da: "La bimba, l'arancia e altri talismani".)

Più di cento anni fa il paese non esisteva. Lo sarebbe diventato, ma allora era solo un villaggio di poche case sparse tra la macchia mediterranea e la campagna, con qualche vigneto.
Marmo e navicelli. La maggior parte degli uomini era in mare sui bastimenti.
Un lavoro duro che odorava di sale e fatiche, dove il pericolo era compagno di ore senza tempo. I vecchi, i bimbi e le donne rimanevano ad aspettare e sapevano pregare la Vergine. Era talvolta Lei, l'ultima Speranza in una vita dura che aveva le sue tradizioni e la sua sapienza.
In un giorno come tanti, una donna già in avanzata età si ammalò gravemente e giunse il momento di pensare all'anima. Intorno aveva parenti e qualche vicina di casa. Uomini non ce n'erano, se non giovanissimi. Bisognava chiamare il prete. Nessuna aveva il cuore di muoversi, ma una di loro disse: - Vado io, non ci pensate.
- No, aspettate. Vedete? Cala la notte, e da sola voi...
La donna era abituata a decidere, con il marito che navigava; paura non ne aveva, e i figli erano custoditi. Così rispose tranquillamente: - So quello che faccio, tornerò presto.
Si coprì la testa con lo scialle, in mano una lanterna e nell'altra il rosario.
Uscì e si incamminò sicura.
La piccola chiesa non era lontana, ma non c'erano che viottoli sterrati e due o tre strade di terra battuta. Niente lampioni.
L'unica luce divenne subito quella che lei si portava dietro con passi veloci e silenziose Ave Maria. Sapeva di essere sola, e cercava di passare vicino alle poche case ormai illuminate dalla luna.
I pensieri andavano per conto loro: era nata sui monti, e un giorno, giovanissima, mentre pascolava il gregge, scoppiò un temporale. Per ripararsi c'erano solo castagni, così il fulmine la colpì. Rimase a lungo a terra... eppure si riprese e da quella volta non ebbe più paura di nulla. E dunque andava avanti decisa. Fu all'improvviso che dovette fermarsi. Le stava davanti un uomo: la luce fievole della lanterna scoprì un volto.
Lo guardò e vide il parroco.
- Ma dove andate a quest'ora di buio? Buona donna tornate indietro. Vedete? Sono già per la via.
Lei ebbe un brivido, si segnò e con voce dura rispose: - Quello che ho cominciato lo finisco.
Allungò il passo e quasi di corsa arrivò alla chiesa. Bussò con violenza impaziente, e la porta della canonica si aprì. Non fu la sorpresa, ma lo sgomento che la bloccò: davanti aveva il prete.
- Santo cielo, che è successo? È tardi! Vergì, che ci fate in giro?
- Ma... se voi siete qui... ho fatto bene, allora! Se... siete qui, come facevate a essere per la strada? Mi avete detto di tornare indietro, ma c'era qualcosa che non mi piaceva.
Il parroco sbiancò. Con le mani sul volto recitò una preghiera, poi, saputo tutto, prese con sé ciò che sarebbe servito e insieme alla donna si incamminò nella notte.
Non dissero una parola.
Ogni cosa si svolse come doveva, e l'ammalata si addormentò nelle braccia del Signore.
Il sacerdote allora si rivolse alla sua accompagnatrice, e la sgridò benevolmente ma con severità. - Non venite mai più a chiamarmi da sola. Nessuno deve farlo, soprattutto di notte, se non si è almeno in due. Sapete chi avete incontrato?
La donna scosse la testa, ma un sospetto la stuzzicava.
- Avete incontrato la controparte! Guai, guai, il cielo ci scampi, non aspetta altro che l'occasione buona!
Le parole del parroco non la stupirono più di tanto, perché aveva già capito di avere incontrato il diavolo.
Nel salutarla il sacerdote aggiunse: - Eh! Quello cerca di acchiappare più anime che può. L'avete scampata bella!
Sarà vera questa storia? Chissà! La lotta fra il bene e il male è reale e costante; chi non crede la prenderà per una fola di superstizione, chi ha fede la crederà possibile.
La mia bisnonna Virginia narrava che era proprio accaduto così.

(...)

 

 
 

Anna Maria Poggi ha insegnato nella scuola pubblica.
Ha scritto di poesia e di prosa.
Vive a Forte dei Marmi, suo paese natale.

Per Cicorivolta Edizioni, ha pubblicato:
Fato e Sibilla, Vespero e Aurora, Luci ed ombre, che costituiscono, ad oggi, in perfetta simbiosi con la tematica universale del panta rei,i primi tre volumi illustrati della sua poliedrica, intensa Collezione Poetica;a quattro mani con Alfredo Ferrone, la raccolta di liriche Sulle ali di Pegaso (tutte le edizioni con illustrazioni dell'Autrice).

Sotto lo pseudonimo di Virginia Molina, ha inoltre pubblicato nel 2016, il fortunato romanzo autobiografico Il canto delle foglie, giunto nel 2018 alla Seconda Edizione.
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Nel 2019 uscirà, per Cicorivolta, il Catalogo commentato delle sue Opere pittoriche a china, dal titolo Khaos (gli occhi, le mani e l'infinito).